
Il 25 Novembre a Norcia è arrivata l’Associazione Libera, per la lotta contro le mafie.
Il terremoto resta una bolla, una verità invisibile fra molte distrazioni. Non ha lasciato però indifferente la cosca mafiosa. Alcuni terremotati sostengono sia essere più presente dello stato.
Il cittadino è corresponsabile nella giustezza dell’applicazione dei diritti alla base della comunità. Se le istituzioni, su ogni fronte, non rispondo ai diritti del cittadino è opportuno, per citare le parole di Libera “che il cittadino stesso sia un pungolo propositivo, per chiedere ciò che è giusto e dovuto alla collettività.”
Le leggi servono – sono cioè a servizio – della giustizia sociale. Sono uno strumento non sempre abitato come territorio di dialogo. É scomodo esporsi, per i terremotati, perchè ognuno ha già le proprie difficoltà: una casa da risistemare, una vita da far ripartire.
Il terremoto in Centro Italia è però rimasto il terremoto del Centro Italia.
L’evento sisma e la coscienza antisismica sono fatti, strettamente legati ai diritti dei cittadini che non posso riguardare solo poche regioni. Domani potrebbe capitare a ognuno di noi. L’Italia è in fondo questo, un paese che crolla a colpi di dissesti idrogeologici ed eventi sismici.
Non esiste alcun piano sanitario che tuteli il cittadino, nel lungo termine, dai traumi del terremoto. Cos’è urgente, allora?
Urgente sarebbe dare il via alla costruzione di un polo di prevenzione anitismica, che vada oltre l’emergenza. Nessuno dei terremotati che ho intervistato ha recriminazioni sulla gestione dell’emergenza da parte delle Forze dell’Ordine. “Abbiamo un terremoto ogni quasi 20 anni. Qui nel cratere dovremmo essere esperti, di sisma. Dovremmo avere un polo per studiare come rialzarsi, dopo le scosse. E invece non c’è niente.”
La maggior parte però evidenzia come il post sisma sia un destino segnato di Sae, soluzioni abitative di emergenza, ricostruzioni difficili da far ripartire, donazioni rubate.
Non è sempre così, non tutto finisce come lo scandalo del Boeri a Norcia, struttura posta sotto sequestro a pochi mesi dalla sua costruzione. Violato il vincolo paesaggistico, sciupata una raccolta di ingente valore.
A Esanatoglia, nelle Marche, sono state inaugurate le nuove scuole, circa un anno fa. L’urgenza però è incontrare il sisma non ” a macchia di leopardo” bensì in maniera organizzata.
Giulia Scandolara