
Sto tentando di dirti questo. Il punto non è la ricostruzione che non parte. Il punto è che il terremoto è scomparso come se il Centro Italia si fosse improvvisamente trasformato in un Triangolo delle Bermuda.
Il problema è l’invisibilità, il danno che le istituzioni stanno facendo ai terremotati attraverso il loro silenzio. Se tu fossi un terremotato saresti già morto. Sei morto, non ti si vede. L a tua voce non si sente.
Il terremoto è un professore
Lo dice Romolo, che costruisce case antisismiche da quando aveva 14 anni. Suo padre lo portava a Camerino e gli diceva che sarebbero crollate tutte, perché non si stava costruendo a dovere.
«Ricordati che il terremoto è un professore. Quando passa – se vede che hai costruito male – ti fa una X sui muri. Il terremoto ti corregge e ti fa vedere dove sbagli».
La X è il simbolo di un muro fatto male, una struttura che ha ceduto, un uomo che se n’è fregato delle regole del cemento in zona sismica.
Costruire è meglio che distruggere
Ed è il cemento, il vero protagonista del terremoto. Mica le persone.Davvero? Le persone non sono interessanti, la speculazione sì. Perché è il cemento, l’oro del Centro Italia, non i terremotati, che vanno curati e non rendono. Anzi, sono una spesa.
Quante strade sono state costruite, a Camerino, per le Sae, le soluzioni abitative di emergenza. Le strade sono definitive, le Sae però dovrebbero essere un’urbanistica temporanea. Hai capito?
È come comprare un anello di fidanzamento per una tipa che – già lo sai – se ne andrà al secondo appuntamento.
Quanti soldi, in questo cemento, quanta mafia, in questi nuovi paesaggi grigi che si affossano tra i monti sibillini e i Monti della Laga.
Quale sicurezza?
È lo stesso cemento che non tiene su le case appena costruite. Perché? Perché c’è un coefficiente che regola la costruzione degli edifici, in zona sismica. A Camerino non costruisci come a Norcia, a Norcia non costruisci come faresti in Irpinia. Questo dipende dal terreno e dalla sua pericolosità sismica, sarebbe l’accelerazione che la terra subisce attraverso la propagazione del terremoto.
Ad oggi si costruisce senza integrare alla costruzione questo dato in forma reale, vale a dire senza prevedere il reale ciclo di ritorno del terremoto nel tempo. Cosa succede? Che le costruzioni crollano perché il dato integrato è approssimativo. Non si costruisce cioè tenendo presente che le case possono subire un terremoto fra 300 anni. Tu manco ci sarai più. Allora si costruisce tenendo presente che le case devono durare per 50 anni e tu tieni presente il sisma in maniera deficitaria, senza includere davvero la sua pericolosità sismica.
La terra non ammette ignoranza
È stato illuminante parlare con Emanuele Tondi, Geologo e direttore della sezione di Geologia dell’Università di Camerino. Mi ha spiegato che per via di questa errata valutazione non solo le case crollano, ma la Carta di Pericolosità Sismica non è efficace per la prevenzione.
Se non viene tenuto presente il fattore del tempo –nella costruzione delle case, nella Carta di Pericolosità Sismica – non si può avere una chiara evidenza delle zone che, in modo prioritario devono essere tenute sotto osservazione, per il ritorno del terremoto più forte possibile per quella zona.
Se il terremoto a Norcia è avvenuto 3 anni fa, ora è più importante concentrarsi sulla messa in sicurezza strutturale e abitativa di quelle zone dove il sisma non arriva da 300 anni. È così che una Carta di Pericolosità Sismica aiuta davvero: rivelando le zone realmente esposte “al rischio del ritorno del massimo terremoto possibile in tempi brevi“, per citare le parole di Tondi.
Se non viene considerata la massima intensità di un terremoto e il fattore tempo non è tenuto presente – cosa che capita oggi – le case non possono essere davvero costruite in modo antisismico, non si può realmente fare prevenzione attraverso la Carta di Pericolosità Sismica, si espongono le persone al rischio.
I morti del 2016, fatto presente questa mancanza prima del 2016,potevano essere evitati. Si muore di invisibilità, si muore nel cemento per speculazione, per inutilizzo della corretta applicazione degli strumenti di prevenzione sismica. Amen.