LO SAI O PAGHERAI LA TUA IGNORANZA?

L’Aquila oggi, dopo il terremoto del 2009

Gli italiani sono sottoposti a rischio sismico e non ne sanno molto. Anzi, niente.

Cosa significa «rischio sismico»?

Nel  nostro paese c’è possibilità che arrivi un terremoto quasi in tutte le regioni. Alcuni terremoti possono essere meno impattanti, altri altamente distruttivi.

I danni dipendono:

  • dall’accelerazione del suolo,
  • dalle faglie (fratture della crosta terrestre)
  • da come si è costruito – più o meno antisismico o no- in relazione ai due fattori suddetti.

Ci siamo fino a qui?

Pochi italiani percepiscono il rischio di un terremoto e le sue terribili conseguenze (causate soprattutto dalla malagestione delle istituzioni) perchè:

  1. la cittadinanza italiana non si sente a rischio, quindi non si interessa a riguardo,
  2. la cittadinanza italiana non è sufficientemente informata, in modo semplice e diffusivo dagli organi competenti
  3. la cittadinanza italiana non sa che l’Italia è soggetta a terremoti così come ogni soggetto è esposto alle malattie
  4. delle malattie ci si preoccupa, dei terremoti no perché forse non fanno abbastanza tendenza, anche se la speculazione che ne deriva è altissima.

Sarà per quest’ultima voce che non ci “strappa le vesti di dosso” per far capire agli italiani l’esistenza del rischio sismico? Sarà perché è materia ostica? Ma cosa è ostico, difficile da capire, del terremoto?

Arriva un terremoto e causa:

  • danno diretto (distruzione degli edifici)
  • danno indiretto (le perdite economiche)
  • danno umano (il trauma, che se non curato si trascina nel tempo)

Se in effetti tutta la cittadinanza italiana non sa niente di terremoto ci si può continuare a speculare in santa pace. Il cemento è la prima fonte di speculazione ma non è l’unica.

Se ti trovi dentro a un sisma però, scopri in una volta sola tutto quello che ti viene tolto:  indipendenza economica e sociale, relazioni, affetti (persone e cose),diritti, salute, casa, lavoro, passato, presente e futuro.

Non percepisci il rischio: è un problema tutto italiano

Una società che non percepisce il rischio dei terremoti, in un paese sismico da capo a piedi, si costruisce una fossa attraverso la propria ignoranza, giorno per giorno. Qualcun altro farà la tomba.

Cosa puoi fare?

Puoi informarti sui danni, puoi iniziare a rifletterci in tempi di pace, puoi contagiare gli altri a parlarne. Purtroppo le istituzioni stesse non si sono mobilitate un granché per tutelare i cittadini.

Capisci la gravità e le conseguenze di questo?

Intendere una volta per tutte che non si tratta di un evento eccezionale è di primaria importanza.

Se resti coinvolto:

  1. in caso di terremoto non c’è ancora una legge quadro che tuteli le persone
  2. non hai assistenza sanitaria al trauma nel lungo periodo
  3. se vivi in un posto già isolato potresti ritrovarti ancora più isolato
  4. se hai un mutuo su casa o attività potresti trovarti a pagare un mutuo sulle macerie, con interessi di mora, perché non ci sono linee guida dettate agli istituti bancari

Non è un evento straordinario

Dieci terremoti catastrofici in Italia nell’arco di 50 anni non possono dirsi un evento straordinario.

I terremoti sono un rischio non calcolato dalle istituzioni stesse. A chi giova? Chi ne paga le conseguenze?

  • Sicilia Occidentale (Belice): 14 Gennaio 1968, magnitudo 6.1
  • Friuli: dal 6 Maggio 1976/15 Settembre 1976, magnitudo fra 5.8 e 6.0
  • Tra Campania e Basilicata (Irpinia): 23 Novembre 1980, magnitudo 6.9
  • San Donato Val di Comino( Sora, Abruzzo, Lazio, Molise): 7/11 Maggio 1984, magnitudo 5.9
  • Sicilia (Carlentini): 13 Dicembre 1990, magnitudo 5.7
  • Umbria, Marche: 26 Settembre 1997, magnitudo 6.0
  • Molise: 31 Ottobre 2002, magnitudo 5.7
  • L’Aquila: 6 Aprile 2009, magnitudo 6.3
  • Emilia: Maggio 2012, magnitudo 5.9
  • Italia Centrale: Agosto 2016/Gennaio 2017, magnitudo 6.5

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